Pozzo geotermico edificio NZEB

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Spese energetiche: risparmio sul lungo periodo

Autosufficienza energetica, riduzione dei consumi, attenzione per l’ambiente e uso di risorse rinnovabili: sono tra le preoccupazioni che maggiormente guidano gli italiani nella delicata fase dell’acquisto della casa, dato l’aumento costante dell’interesse per questi temi, non solo a livello personale ma anche dal punto di vista istituzionale.

Difficile però rubricare tali questioni come ideali e poco attinenti la realtà quotidiana, quando tutto ciò va a incidere fortemente sulle spese di gestione di un’abitazione e quindi sulla bolletta che ogni famiglia si vede recapitare regolarmente.

Ci troviamo allora di fronte ad aspetti che l’acquirente deve tenere bene a mente se vuole adottare una prospettiva di lungo periodo evitando i facili entusiasmi del momento: è molto semplice risparmiare nell’immediato adottando sistemi energetici tradizionali, ma la lunga distanza potrebbe dargli torto con spese onerose.

Near Zero Energy Buildings: cosa sono gli edifici dai consumi prossimi a zero

Il sogno di ogni ecologista che si rispetti è quello di raggiungere l’autosufficienza energetica, arrivando a incidere il meno possibile sull’ecosistema con la riduzione dello sfruttamento di combustibili fossili e la limitazione delle emissioni inquinanti. Preoccupazioni, queste, condivise anche dall’Unione Europea, la quale con la direttiva 2010/31/UE ha introdotto alcune norme relative alla costruzione di nuovi edifici pubblici o privati.

Cosa si intende con l’acronimo NZEB? A partire dal 2021 tutti i fabbricati dovranno essere progettati e costruiti con l’obiettivo di garantire altissime prestazioni energetiche, riducendo quanto più possibile tutti i consumi relativi a climatizzazione, riscaldamento dell’acqua sanitaria, deumidificazione, illuminazione e ricambio dell’aria; il tutto tramite l’utilizzo di fonti rinnovabili o soluzioni alternative quali sistemi di ombreggiamento, impianti super performanti, isolamenti e metodi di modifica di illuminazione e temperature di tipo passivo, sfruttando gli elementi architettonici del caseggiato e una corretta progettazione.

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Ogni Paese membro dell’Unione recepirà queste direttive secondo le proprie esigenze e caratteristiche (c’è chi punta ad azzerare i consumi e chi a controbilanciarli producendo energia pulita), e in Italia sono già stati avanzati provvedimenti. Le abitazioni di Residenza del Futuro sono però già adeguate agli standard individuati dalla UE, e gli aghi della bilancia indicante il rapporto tra energia consumata e prodotta (grazie a elementi come pannelli fotovoltaici e lo sfruttamento della Geotermia) sono molto vicini al perfetto equilibrio.

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Pozzo Geotermico: come funziona il sistema che riscalda e raffresca con le pompe di calore

Sono tantissimi gli strumenti per attuare questi principi e Residenza del Futuro si avvale della tecnologia geotermica nell’ambito della climatizzazione degli ambienti. Si tratta di un sistema che sfrutta l’energia gratuita, rinnovabile e inesauribile della temperatura del sottosuolo.

Non è probabilmente noto a tutti, infatti, che il calore del terreno, a partire da un livello di profondità di 10 metri, si assesta intorno a una costante di 12 – 15 gradi centigradi (in Italia la temperatura media è di 13 gradi).

Ma come sfruttare questa risorsa? Il cosiddetto Pozzo Geotermico arriva a utilizzare il calore tramite l’innesto di una sonda geotermica, un meccanismo all’avanguardia che trasporta il calore all’interno dell’edificio attraverso una rete di tubazioni di polietilene, che viene innestata nelle perforazioni effettuate nel terreno e quindi sigillate ermeticamente. I tubi trasportano un liquido termovettore, una combinazione di acqua e anticongelante, avente come finalità la raccolta dell’energia termica che verrà infine fatto arrivare alla pompa di calore.

Quello che si viene a creare è una sorta di circuito a scambio reciproco, per così dire: il calore ottenuto dal sottosuolo viene infatti ceduto agli ambienti abitativi attraverso i pannelli radianti nascosti sotto la pavimentazione, oppure all’impianto di riscaldamento dell’acqua; allo stesso tempo, però, in caso di necessità di refrigerio durante la stagione estiva il calore della casa può essere trasferito al sottosuolo. In definitiva, un solo impianto svolge la funzione di due sistemi molto differenti come condizionatori e caloriferi, con un evidente risparmio sia in termini di spesa energetica che di manutenzione.

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